ROTARY BRA

Casa Maria

“Il mio sogno ad occhi aperti a favore dei più poveri si chiama Baldo Children’s Home, in Italia Casa Maria, e nacque nel 2004”

(Sebastiano Cocuzza)

Casa Maria - Storia di un progetto

Nel 1984 Sebastiano è professore di Pediatria all’Università di Mogadiscio (Somalia) e medico all’ospedale della medesima città per due anni.


Nel 1986, presentato da Alberto Zunino, entra nel Rotary Club Bra e ne diviene presidente nell’a.r. 1996-97; poi governatore del Distretto 2032 nell’ a.r. 2003-2004 con segretario Giancarlo Burdese.


Nel 1988 ritorna in Africa (Kenya), all’ospedale cattolico di Nordh Kinangop, punto di riferimento per le Missioni africane: con l’aiuto del Rotary vengono organizzati laboratori e acquistate attrezzature.
Nel 2002 viene finanziata la costruzione di un dormitorio per bambini abbandonati e fondata l’Onlus Ruota Amica per la gestione delle risorse: presidente Giancarlo Burdese e tesoriere Michele Marengo.
Inaugurato nel 2004, l’orfanotrofio, grazie a numerosi rotariani e rotaractiani, amici, medici volontari in Africa, consta oggi di quattro padiglioni che accolgono in media 100 bambini abbandonati, di spazi e strutture per agricoltura, allevamento, nutrizione, alloggio, accoglienza e trasporti.


Nel 2014 ha inizio il progetto Borse di studio, sostenuto da rotariani e amici: già sono state assegnate Borse a 14 giovani per studi superiori e stage di perfezionamento.
Alle suore, le piccole figlie di San Giuseppe di Verona, in particolare a suor Peris, è affidato anche il compito di incentivare l’economia della popolazione locale mediante il microcredito.

I ricordi di Sebastiano Cocuzza

Viaggio di Laura e Guido Gaia, Sebastiano Cocuzza e Giancarlo Burdese a Casa Maria nel febbraio 2010: cronaca scritta con il cuore

Siamo arrivati a Ndaragua di notte, dopo un lungo tragitto per strade sconnesse e buie, sotto una pioggia torrenziale, nell’ultimo tratto in mezzo ad un fango che era come sapone e che costringeva il nostro “matatu” a sbandate tipo ….. rally sul ghiaccio. 

Appena aperti i cancelli di Casa Maria, ecco che vedi bucare il buio pesto una quarantina di occhi che ti guardano e ti sorridono. Sono gli occhi luminosi ed unici di un gruppo di ragazzini che ci stanno aspettando, o meglio, stanno aspettando Giancarlo ….. sorrisi, strette di mano, allegria, ma tu non puoi fare a meno di pensare chi erano veramente: orfani, abbandonati, maltrattati o peggio … e ti si stringe il cuore.
La loro mamma è sister Peris, una suora Keniota per la quale non ci sono aggettivi: speciale è dire poco. Perché è un insieme di simpatia, intraprendenza, cocciutaggine, serenità ed anche allegria, e ti chiedi come sia possibile ridere in mezzo a così tanti problemi quotidiani, che spaziano dal come poter dare una scodella di porridge a tutti nei periodi di siccità e di carestia, al correre di notte in ospedale distante ore di macchina per ricoverare un bimbo che sta male.


Casa Maria è una bellissima realtà e ti fa sentire veramente orgoglioso di appartenere ad un Club che, grazie all’impegno e all’intraprendenza di Sebastiano e Giancarlo, ha investito davvero bene le sue risorse. Sarà pure una goccia nell’oceano, ma , si sa, il mare è fatto di tante gocce.
Il contrasto tra il prima: capanne di legno e lamiera senza porte e finestre con la nuda terra per pavimento e il dopo: fabbricati in muratura, con infissi, pavimenti in piastrelle e servizi è sbalorditivo.
Tutto è tenuto in perfetto ordine e pulizia.


Il nostro viaggio ci porta poi a Nditini, altra trasferta al termine della quale non sai più se i tuoi organi interni siano ancora nella giusta posizione, dove sister Nadia ci attende per farci visitare la missione, il dispensario con il laboratorio di analisi e le attrezzature donate dal Rotary per diagnosticare l’HIV, i bambini sieropositivi, i malati di AIDS, drammi e tragedie quotidiane.
L’accoglienza formale, composta ma anche festosa dei 350 ragazzi ospiti ci gratifica del lungo viaggio. Un pranzo frugale poi di nuovo partenza per Naniuki a conoscere Domenico dell’associazione Arambè, i suoi progetti e le sue realizzazioni.


Ci concediamo poi tre brevi appuntamenti per visitare il parco del Samburu, quello di Nakuru e il Masai Mara, tre safari fotografici sognati da una vita, praterie infinite, animali bellissimi, albe e tramonti mozzafiato. Grazie a Laura per aver organizzato tutto in modo perfetto.


E’ gia’ ora di tornare, dieci giorni e pare sia passato un mese. E’ il momento dei saluti e degli abbracci a sister Peris, sister Lidia, sister Nadia, sister Elena, sister Elisa, sister Vincenziana che arriva dall’Uganda e che spera in un aiuto futuro per costruire un asilo. Tutti aspettano l’arrivo a Maggio di Sebastiano e Lisa per l’inaugurazione del nuovo fabbricato: nursery e dormitorio delle bambine a Casa Maria e già si pensa a …. nuovi progetti.
Una bella esperienza, siamo felici.

Laura e Guido